Tempesta perfetta

Tempesta perfetta: Luca Perreca ci racconta il processo di ritorno alla "normalità", tra Tempeste "mobili" ed un mercato "vivace"

2 Novembre 2021

Per le aziende che fanno parte della filiera degli eventi la pandemia da Covid19 ha rappresentato la tempesta perfetta.

In poche ore, con il primo lockdown, un mondo di persone abituate ad un’attività frenetica fatta di creatività, rigore professionale, capacità di trovare in tempi brevi soluzioni tecniche ed organizzative, costantemente concentrata ad “andare in scena”, si è ritrovata completamente ferma, senza una prospettiva, senza un orizzonte verso cui dirigere le proprie energie.

Si sono fermate, nello stesso momento, tutte le attività che prevedono la presenza di un pubblico: fiere, congressi, concerti, mostre, sfilate, feste.

Appena divenuto possibile rientrare fisicamente in azienda, in coincidenza con i provvedimenti che restituivano l’operatività a chi “fabbricava mobili”, attività che svolgiamo nella produzione di interior design, ci siamo posti due obiettivi apparentemente inconciliabili: fronteggiare il potenziale azzeramento delle commesse e, allo stesso tempo, mantenere vitale e solidale la squadra di persone che rappresenta l’essenza dell’azienda.

La tentazione di concentrarsi solo su una logica di contenimento dei costi, applicando in modo estensivo gli strumenti della cassa integrazione, ci è sembrata da subito necessaria ma pericolosa, abbiamo quindi deciso di rimanere in buona misura “aperti”.

Non siamo stati soli in questa scelta.

Architetti, designer, studi di progettazione, agenzie di comunicazione e PR, che sono le realtà con le quali collaboriamo abitualmente, ci hanno consentito di valutare e condividere un percorso, compatibile con l’emergenza pandemica. Questa collaborazione ha prodotto, nei mesi del lockdown l’espansione della domanda di arredo e di rinnovamento degli spazi coinvolgendo sia privati che imprese.

A questa domanda abbiamo cercato di dare una risposta con un ritmo ed un’intensità diversi, ma con la stessa passione; siamo così riusciti a rimanere attivi mantenendo costante anche il rapporto con la rete di fornitori e partner.

Questo ci ha consentito, con la ripresa dapprima graduale ma negli ultimi mesi già fortunatamente vivace del mercato, di essere pronti per le nuove sfide.

Lo scenario che abbiamo davanti è ricco di prospettive: la ripresa dell’economia in corso, porta con sé una domanda crescente di eventi ma non mancano i problemi.

Le materie prime, dal legno ai metalli, i semilavorati, i componenti elettronici, sono difficili da reperire e le tempistiche di consegna si sono allungate rendendo difficile il nostro lavoro che ha, quasi sempre, bisogno di risposte in tempo reale.

Anche sul fronte della manodopera specializzata, in primo luogo quella dedicata alla messa in opera degli allestimenti, ci sono stati cambiamenti importanti. A causa del forzato stop ai lavori nei mesi del lockdown, molti lavoratori, provenienti da paesi europei ed extraeuropei, sono rientrati nei loro paesi d’origine, altri sono passati ad attività diverse, edilizia, trasporti, industria…

Si deve quindi far fronte ad un paradosso: dopo mesi senza possibilità di lavoro, ora ci si scontra con la difficoltà di dare una risposta adeguata alle richieste.

Anche in questo caso la soluzione viene dal lavoro di squadra, dallo scambio continuo di informazioni, dalla rete consolidata di rapporti creata nel tempo, dai rapporti personali e professionali.

Ci saranno senz’altro cambiamenti ma, lavorando insieme, siamo certi di poterli affrontare.

 

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